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Opere Accessorie

Grandi Infrastrutture | Ponte di Messina

OPERE ACCESSORIE

Stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina non è un’infrastruttura isolata, ma il fulcro di un sistema molto più ampio di collegamenti, interventi e opere accessorie che ne garantiscono la piena funzionalità.

Senza questo insieme di opere complementari, il Ponte non potrebbe assolvere al suo ruolo di grande infrastruttura di connessione tra Sicilia, Calabria e il resto d’Italia. L’intero progetto prevede infatti oltre 40 km di nuove strade e ferrovie distribuiti sulle due sponde, oltre a interventi di natura ambientale, territoriale e sociale.

Costi stimati

Per le opere complementari previste per entrambe le sponde, sono stati stimati investimenti per 4,5–5 Mld/€ così suddivisi tra:

  • Strade: oltre 20 km complessivi tra Calabria e Sicilia, con un costo stimato di circa 1,8 Mld/€.

  • Ferrovie: circa 20 km complessivi di nuove tratte e raccordi ferroviari, stimati in 2 Mld/€.

  • Stazioni ferroviarie a Messina (Papardo, Annunziata, Europa): circa 500 mln/€.

  • Centro direzionale di Villa San Giovanni: circa 200 mln/€.

  • Opere di mitigazione e compensazione ambientale: oltre 300 mln/€.

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Opere funzionali al Ponte

Le opere funzionali comprendono tutti quei collegamenti che permettono di inserire l’attraversamento stabile nei sistemi di trasporto esistenti.

In Calabria, sul versante di Villa San Giovanni, sono previsti circa 10 km di strade e 2,7 km di ferrovie. Questi tratti sono pensati per collegarsi sia alla linea tirrenica storica sia alla futura linea Alta Velocità/Alta Capacità Salerno-Reggio Calabria, oggi in fase di progettazione. Questo consentirà ai treni, sia passeggeri che merci, di proseguire senza interruzioni lungo l’asse nord-sud del Paese, realizzando finalmente la continuità ferroviaria tra Sicilia e continente.

In Sicilia, invece, il piano è ancora più articolato: sono previsti 10,4 km di nuove strade e 17,5 km di ferrovie, pensati per raccordarsi con la rete regionale già esistente. In particolare, i collegamenti interesseranno le linee Messina-Catania e Messina-Palermo, consentendo al Ponte di integrarsi pienamente con i principali corridoi infrastrutturali dell’isola. Questo significa tempi di percorrenza ridotti e maggiore fluidità nei trasporti interni, con vantaggi sia per i cittadini che per le attività produttive.

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Opere non direttamente funzionali

Accanto ai collegamenti stradali e ferroviari, il progetto prevede anche opere che, pur non essendo strettamente funzionali al Ponte, hanno un impatto significativo sulla vita urbana e sul tessuto socio-economico dei territori coinvolti. Tra queste spiccano le tre nuove stazioni ferroviarie nella città di Messina: Papardo, Annunziata ed Europa.

Queste stazioni non si limiteranno a collegare il Ponte con il centro cittadino, ma offriranno un servizio di trasporto metropolitano che metterà in relazione poli strategici della città come l’Università, gli ospedali e le aree residenziali più densamente popolate. Si tratta quindi di un’iniziativa che va oltre il Ponte stesso e che contribuisce a modernizzare l’intera mobilità urbana di Messina.

Sul fronte calabrese, è prevista la realizzazione di un Centro Direzionale a Piale, nel Comune di Villa San Giovanni. Si tratterà di un complesso multifunzionale che ospiterà uffici e attività legate alla gestione e al monitoraggio dell’opera, ma anche spazi commerciali e servizi come negozi, ristoranti e un centro convegni. Questa scelta contribuirà a generare indotto economico e a creare un nuovo polo di attrazione e di lavoro per l’area.

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Opere di mitigazione e compensazione

Un capitolo importante è quello delle opere ambientali e di compensazione. Il progetto, infatti, non trascura la sostenibilità e la tutela del territorio. È previsto il riutilizzo di circa 12 milioni di m³ di materiale da scavo in Sicilia e di 4,5 milioni in Calabria, destinati alla costruzione di rilevati stradali, al recupero ambientale e a interventi di ripascimento della costa tirrenica. Questo approccio riduce l’impatto delle escavazioni e contribuisce alla salvaguardia degli equilibri ecologici.

Parallelamente, saranno realizzate misure per ridurre gli impatti sulle comunità locali e per valorizzare il territorio, attraverso la riqualificazione di aree urbane e ambientali, la creazione di spazi verdi e l’integrazione di infrastrutture tecnologiche moderne.

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Una trasformazione per la mobilità e il territorio

Le opere accessorie del Ponte di Messina rappresentano dunque molto più di un corollario tecnico: sono il vero strumento con cui il progetto diventa sostenibile, funzionale e utile ai territori. Senza di esse il Ponte rischierebbe di essere un’infrastruttura isolata; con esse, invece, diventa un motore di trasformazione complessiva.

La creazione di nuove stazioni, strade e ferrovie ridisegnerà la mobilità quotidiana di migliaia di cittadini, avvicinerà i poli urbani di Sicilia e Calabria e renderà più competitivo il sistema logistico e produttivo del Sud Italia. Le opere ambientali, infine, garantiranno che questo sviluppo avvenga nel rispetto del territorio, riducendo al minimo l’impatto ecologico e contribuendo alla riqualificazione di aree oggi degradate.