Vista aerea ponte strallato | Ponte di Messina

Corte dei Conti: richiesti chiarimenti e approfondimenti sulla delibera CIPESS.

Il Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito pubblico, questa volta per un pronunciamento della Corte dei Conti. L’organo di controllo ha richiesto chiarimenti sulla delibera del CIPESS con cui si approva il progetto Ponte sullo Stretto di Messina sollevati dubbi e richieste di chiarimento sugli oneri economici, sulla copertura finanziaria e sugli snodi procedurali che riguardano la fase di apertura dei lavori.

I rilievi della Corte

Secondo i giudici contabili, la documentazione presentata non offrirebbe ancora elementi sufficienti a garantire piena trasparenza sui costi complessivi dell’intervento e sull’impatto delle spese accessorie. Particolare attenzione è stata posta al quadro di finanziamento pluriennale e al calendario delle opere complementari, ritenuto ancora troppo generico. La Corte chiede quindi di integrare i documenti con ulteriori dettagli e di chiarire la tempistica di spesa, elemento ritenuto cruciale vista la portata dell’investimento.

Non si tratta di una bocciatura definitiva del progetto in sé, quanto di una richiesta di approfondimenti su aspetti tecnici e finanziari. Un passaggio che rientra nei poteri di vigilanza della magistratura contabile, chiamata a garantire la correttezza e la sostenibilità di operazioni di questa dimensione.


La replica del Mit

Immediata la risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha ridimensionato la portata della notizia. “Siamo di fronte a normali interlocuzioni tra enti – sottolineano dal Mit – come avviene per tutte le grandi opere pubbliche. Il progetto del Ponte sullo Stretto non è in discussione, ma procede secondo i passaggi previsti dalla legge”.

Il ministero guidato da Matteo Salvini ha ricordato come la realizzazione del Ponte sia stata già rilanciata dal Governo con norme dedicate e come l’opera sia inserita tra le infrastrutture strategiche nazionali. Per il Mit, i rilievi della Corte si tradurranno semplicemente in un’integrazione di dati e chiarimenti, senza rallentare l’avanzamento del cronoprogramma.


Un progetto sotto osservazione

La vicenda conferma quanto l’opera sia costantemente sotto la lente di organi di controllo, istituzioni e opinione pubblica. La portata economica e simbolica del Ponte – destinato a diventare il collegamento stabile più lungo del mondo a campata unica – rende inevitabile una forte attenzione su costi, tempi e modalità di realizzazione.

Le associazioni ambientaliste e parte delle opposizioni hanno colto l’occasione per rilanciare le proprie critiche, sostenendo che la mancanza di chiarezza sui finanziamenti confermi la fragilità del progetto. Al contrario, i sostenitori vedono in queste verifiche un passaggio di garanzia che potrà rafforzare la solidità dell’opera.


Le prospettive

Al di là del confronto tecnico, il Governo mantiene l’obiettivo di avviare i cantieri principali entro il 2027 e di completare il Ponte nel giro di pochi anni, con apertura al traffico prevista nel 2033. I prossimi mesi saranno decisivi per integrare le osservazioni della Corte dei Conti e ottenere i via libera necessari.

Il caso dimostra che il Ponte sullo Stretto non è soltanto una grande sfida ingegneristica, ma anche un banco di prova istituzionale e politico. Ogni passaggio viene vagliato con rigore, a testimonianza di quanto quest’opera sia destinata a segnare non solo il futuro della mobilità italiana, ma anche la credibilità del sistema Paese nella gestione di grandi progetti infrastrutturali.