Il 5 agosto 2025 è stata scritta una pagina fondamentale nella storia del Ponte sullo Stretto di Messina. In quella data, infatti, è stato firmato il contratto di costruzione tra la società concessionaria Stretto di Messina S.p.A. e il consorzio Eurolink, guidato dal gruppo Webuild. L’accordo, del valore complessivo di 10,6 miliardi di euro, rappresenta l’atto formale che dà il via all’esecuzione concreta dell’opera più attesa e discussa d’Italia.
La firma è giunta pochi giorni prima di un altro momento chiave: il 6 agosto 2025, il CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) ha approvato il progetto definitivo del Ponte, dichiarandone la pubblica utilità. Questo passaggio ha reso possibile l’avvio delle procedure esecutive, confermando la validità tecnica ed economica del progetto.
Dettagli del contratto
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Soggetti firmatari: da un lato la società Stretto di Messina S.p.A., concessionaria pubblica incaricata di gestire la realizzazione dell’opera; dall’altro il consorzio Eurolink, raggruppamento di imprese guidato da Webuild e già vincitore dell’appalto.
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Data: la firma è avvenuta il 5 agosto 2025, a Roma, in un contesto istituzionale di grande rilevanza.
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Valore: l’accordo ammonta a 10,6 miliardi di euro, cifra che comprende la costruzione del Ponte e delle principali opere di collegamento.
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Contenuto: l’atto costituisce un aggiuntivo al contratto già esistente tra concessionaria e contraente generale, confermando Eurolink come soggetto incaricato della realizzazione del Ponte e definendo responsabilità, tempi e modalità di esecuzione.
Contesto e passaggi precedenti
La firma del contratto è arrivata dopo un percorso articolato e scandito da tappe istituzionali importanti.
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Accordo di Programma
Il 16 luglio 2025 è stato sottoscritto un accordo di programma che ha visto coinvolti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, le Regioni Sicilia e Calabria, la stessa società Stretto di Messina S.p.A., oltre a Rete Ferroviaria Italiana e Anas. Questo accordo ha definito i ruoli dei diversi enti e gli impegni finanziari necessari per garantire la copertura e la gestione coordinata dell’opera.
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Approvazione del progetto definitivo
Pochi giorni dopo, il 6 agosto 2025, il CIPESS ha dato il via libera al progetto definitivo del collegamento stabile, dichiarandone la pubblica utilità. Questo passaggio ha consolidato l’impianto tecnico, economico e normativo dell’opera, rendendo possibile la firma del contratto e l’avvio delle fasi esecutive.
Reazioni e dibattito
Come spesso accade per un progetto di tale portata, la firma del contratto non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti. Da un lato, istituzioni e sostenitori hanno salutato l’accordo come un traguardo storico, capace di rilanciare il Mezzogiorno e proiettare l’Italia al centro delle rotte europee e mediterranee. Dall’altro, non sono mancate le critiche, legate a costi, impatti ambientali e priorità infrastrutturali alternative.
Nei giorni successivi, il tema è approdato anche in sede parlamentare, con l’annuncio di interrogazioni e richieste di chiarimento da parte di alcuni gruppi politici. Il dibattito riguarda non solo le risorse economiche impiegate, ma anche la gestione del cronoprogramma, le garanzie di trasparenza e la reale ricaduta dell’opera sui territori interessati.
Un passaggio cruciale per il futuro dello Stretto
Nonostante le polemiche, la firma del contratto del 5 agosto 2025 resta un passaggio cruciale: segna il punto di non ritorno verso l’avvio dei cantieri e la realizzazione effettiva del Ponte. Con questo atto, l’Italia si impegna a trasformare un sogno lungo oltre un secolo in una realtà concreta, che cambierà radicalmente la mobilità, l’economia e l’immagine del Paese.
L’obiettivo fissato dalla concessionaria e dal Governo è ambizioso: aprire i cantieri entro la fine del 2025, avviare le opere anticipate e completare il collegamento stabile entro il decennio successivo, puntando al 2032-2033.
Il contratto firmato tra Stretto di Messina e Eurolink non è dunque un semplice documento amministrativo, ma il simbolo di un impegno collettivo: costruire il ponte più lungo del mondo e, al tempo stesso, unire territori, comunità e prospettive di sviluppo.